giovedì 13 luglio 2017

La maglia gialla di Fabio fa vedere i sorci verdi ai francesi!


Le Monde getta fango su Fabio Aru e lui sale sul gradino più alto del Tour.

BRAVO FABIO!

8 commenti:

  1. Bravo Sandro. Mi(ci )hai preceduto. E' ormai un simbolo. E bellissimo perché 'fortissimo'. E' la bandiera dei quattro mori che interessa al campione ed è motivo si orgoglio 'nazionale'. Il siciliano Nibali non è assurto, pur essendo anche lui un campionissimo, a simbolo della 'natio' siciliana. Due cosiddette 'regioni a Statuto speciale' delle quali una è veramente 'regione' d'Italia mentre l'altra non lo è. Per questo noi Sardi abbiamo i simboli del Cagliari Calcio e, oggi, il cosiddetto 'Cavaliere dei Quattro mori'. Guarda caso entrambi portano con orgoglio la maglia nazionale sarda. Ma oggi sono così fiero di un nostro conterraneo che voglio dirla tutta. Almeno Fabio Aru fosse d'esempio per le salite collettive, il 'segno' chiaro che per vincere anche e soprattutto politicamente, ci vuole serietà, preparazione, sacrificio e soprattutto carattere o 'palle' che vogliamo chiamarlo.
    Ripeto: bravo direttore. Il tuo post contribuisce a far crescere la nostra autostima. E tutti sanno a che livelli è precipitato, da tempo, il nostro morale. Bivat Fabiu! Chi Deus siat sempre a costau de custu frade nostru.

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    1. E' riuscito a conservare la maglia anche ieri! Su Monte Prama Novas lo stiamo celebrando, ormai siamo diventate due ...stalker

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    2. Li ha messi tutti in riga... da solo...

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    3. Potrà pure perderla la maglia gialla Fabio, sta il fatto che ieri ha dimostrato di essere grande, grandissimo e questa tappa rimarrà nella memoria di tutti.

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  2. Orgoglio sardo.Stamani durante la mia passeggiata mattutina,ho visto,fuori dal negozio di un tabaccaio sardo,sventolare la bandiera dei 4 mori,mi sono emozionata e mi sono complimentata con lui.Forse in Sardegna sventoleranno tante bandiere ma in questo paese,vicino a Firenze,è un miraggio.Bravo Aru,ragazzo semplice e modesto,con l'augurio che resti tale.Se anche i nostri parlamentari sardi avessero lo stesso orgoglio di sardità,forse la nostra terra risolverebbe qualche problema.

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  3. Il ciclismo insegna a soffrire e combattere con se stessi prima che con gli altri. Benché nei giochi di squadra i compagni possano aiutarti, arriva il momento che il tuo cervello combatte contro i tuoi muscoli; non esistono più avversari, se non la forza di gravità, l'attrito, il vento, la pioggia, il caldo, l'immane fatica... sei solo.

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  4. Comunque mai avevo seguito giro, tour o altro come quest'anno, per quel che riguarda il ciclismo; la presenza di Aru mi portava a "tifare".
    E così, da incompetente, ho potuto notare che:
    1- le squadre hanno una funzione rilevante, se collaborano col capitano che sarebbe il corridore su cui si punta e che si vuole mandare avanti.
    2- con Froome la cosa ha funzionato perfettamente, ma anche con altri che non avevano tuttavia le sue capacità e possibilità.
    3- per contro con Aru la cosa non ha funzionato per niente; ho avuto quasi l'impressione che i compagni si dileguassero di proposito ogni qual volta intuivano che potessero dare un contributo.
    4- ho avuto anche l'impressione che la regia (francese immagino) tutto volesse mostrare, nei momenti significativi, fuorchè il nostro campione che probabilmente faceva ombra a qualche loro connazionale; salvo però ritrovarlo prontamente nel momento della difficoltà (forse però vedo con occhio di sardo).
    5- ho apprezzato molto invece la conduttrice del programma su rai 3 e i commentatori che ogni tanto evidenziavano queste anomalie.
    6- nessuno potrà togliermi dagli occhi l'immagine di Aru all'attacco e degli altri, sopratutto il massimo campione Froome, seguirlo attoniti con lo sguardo sorpreso e smarrito.
    7- due giorni di maglia gialla sono una bella premessa per questo giovane sardo che, l'hanno detto in tanti, sa lavorare di gambe come di testa, tosturrudu!
    Qualche altra piccola soddisfazione ce la darà.

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  5. Signor Podda,concordo pienamente con lei sul fatto che Aru era sempre solo e non ha avuto un minimo aiuto come,di solito,hanno altri ciclisti.L'importante che lui non si abbatta e ritenti,l'anno prossimo.E' un ragazzo,da bravo sardo,"tostorrudu" e fiero.

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