venerdì 15 luglio 2016

9 - GENTI E COSTUMI ROSSO PORPORA

SEMIOTICA NELL’ABBIGLIAMENTO  
DIFESA APOTROPAICA

di Giancarlo Casula
8 - GENTI E COSTUMI ROSSO PORPORA


Nel costume la donna trovava lo straordinario sistema di difesa dall’ignoto e dal sovrannaturale. Le forze del male venivano contrastate, esorcizzate e bloccate proprio attraverso l’abito. Come una corazza, esso possedeva la forza, il vigore e quegli elementi in grado di allontanare la negatività e gli spiriti malvagi. Questo avveniva attraverso il sistema composto dal binomio colore-ricamo. 

Il primo elemento era costituito dal simbolismo cromatico denso di profondi significati. Il rosso porpora rappresentava, infatti, con il nero ed il bianco, i colori fondamentali della condizione umana.
Il rosso era il colore più importante. Simboleggiava, in tutta la sua potenza, l’energia e la salute. Esprimeva il sangue che scorre nelle vene, che da' la vita ma che può portare alla morte. Nella storia dell’umanità’ i tessuti di colore rosso sono sempre stai associati ai sacrifici umani ed al culto degli spiriti, dei poteri occulti, al matrimonio ed alla giovinezza, ai talismani ed alla fede religiosa. Il rosso e’ il colore del potere.  Per la donna il rosso non rappresentava la fertilità ne’ la sensualità ma piuttosto la forza, l’autorità’, il prestigio, l’importanza ma anche la l’autonomia e l’emancipazione. Il rosso e’ potenza, e’ il colore del sangue, della brace ardente e del mito. Lo e’ sempre stato nella storia dell’umanità, in quanto sintesi di coraggio e libertà, il simbolo autentico della rivoluzione. Indossato preserva la sua antica funzione di inviolabilità e di protezione dalle forze del male e dalla morte. 
Il bianco della camicia ha un ruolo neutro ma anche catartico, purificatorio e liberatorio. Il nero, ne segna i luti ma non rappresenta semplicemente la morte ma la presenza di Dio. Il significato spirituale e religioso toglie a questo colore l’elemento di tristezza. Indossare il nero significa instaurare un rapporto religioso che e’ quello fra vivi e morti o fra vivi e Dio. Pertanto questo colore e’ anch’esso  protettivo. I tre colori si ritrovano, con gli stessi significati, anche negli accessori. Bianco, nero e rosso contraddistinguono anche la bisaccia usata dai pastori e dai viandanti nei loro lunghi viaggi lontano dal paese.
 

Ma erano soprattutto i ricami con motivi geometrici, che avevano, con i profondi significati magico-religiosi, il potere di allontanare le forze del male. Questo avviene anche nei vestiti di quelle comunità molto isolate ( si vedano costumi dei Carpazi e dei Balcani) dove, per tantissimo tempo, sono rimaste inalterate vecchie religioni e vecchi riti. Il ricamo ha sempre rappresentato la protezione dal pericolo e dal male. L’attenzione con cui viene definita ogni decorazione, come posizionamento e come dovizia ne stabilisce l’importanza, la gravità e l’influenza. Si pensava, che le forze del male attaccassero le persone nei punti vitali del corpo, passando attraverso le aperture dell’abito, nei bordi e negli orli. Occorreva allora che i polsini, il collo, i bordi del corsetto, le maniche, le spalle, fossero le parti più ricamate e decorate. Occorreva decorare queste parti con triangoli, cerchi, romboidi, stelle, croci, greche e così fece nella lavorazione raffinata e preziosa nel bianco della camicia. Erano le zone più vulnerabili e bisognava allontanare gli spiriti maligni con raffinati ricami fatti di motivi geometrici che rappresentavano, per la mitologia antica, i sistemi più efficaci.
 

L’unico gioiello che la donna indossa, ponendolo a protezione del collo, era anche’esso apotropaico. La pietra posta in punta era esclusivamente rosso rubino. Alla funzione estetica, di potere o di ricchezza abbina il significato più profondo in quanto combatte gli influssi negativi diventando parte vitale del sistema di difesa. Il  costume era una sintesi espressiva che abbina la potenza cromatica fatta di colori e di ricami carichi di significati psicologici e simbolici. Con questa armatura la donna affronta le forze del male e dell’ignoto.

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